La nuova edizione di Airolandia Teatro Festival è affidata a Luciano Melchionna. Il 22 e il 23 settembre l’incantevole borgo della Campania si trasforma in un paese incantato.
Tre cortili, tre diversi mondi, si uniscono a formare un triangolo magico, intriso d’arte, all’interno del borgo di Airola che, per l’occasione, si trasformerà in un paese incantato. Durante due serate settembrine, lungo i vicoli e i portoni del paesino beneventano, andrà in scena un percorso teatrale in più tappe fatto di parole e musica, durante il quale incontreremo anime speciali, ritornate a casa dopo aver rischiato di smarrirsi, con al seguito valigie piene di storie e di emozioni da condividere con gli spettatori.
Il paese incantato
AIROLANDIA TEATRO FESTIVAL 2023
♫ Il tema musicale ‘incantato e incantante’ del festival è di Andrea Bonetti
Programma
Valigia 1
BRUNA IN VIAGGIO
scritto, diretto e interpretato da Alessandro Riccio
Un viaggio è sempre un’avventura. Ma per chi non ha mai viaggiato può essere un’esperienza che cambia la vita, che rimette a posto i pezzi. Bruna non si sarebbe mai aspettata di sbagliare treno, fare l’autostop, arrivare a tarda sera in un paese sconosciuto senza la sicurezza di trovare un cuscino dove posare la testa stanca. Ma Bruna ha sempre accettato le sfide e questo viaggio sarà l’occasione di osservare se stessa attraverso gli angoli del mondo.
Bruna è un personaggio creato da Alessandro Riccio nel 2014 ed è la protagonista di due spettacoli (“Bruna è la notte” e “Le mille e una Bruna” e del terzo spettacolo che debutterà a dicembre 2023). Bruna è una vecchia cantante di serie B, dal passato burrascoso, con un brutto carattere e con la sigaretta sempre accesa. Ma che riesce sempre a farsi perdonare grazie alla poesia che si porta dentro e alla spontaneità dei suoi ragionamenti.
Un personaggio che da subito ha conquistato il pubblico di ogni parte d’Italia, grazie anche alla sua voce potente e a canzoni dimenticate e che dalla sua creazione non ha mai smesso di affascinare e divertire. Il trucco di Bruna è ideato e realizzato da Danilo Carignola di CreaFX.
♥ Si ringrazia Dario di Pietro, e la sua chitarra, per la gentile e divertita interazione con la Bruna in viaggio.
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Valigia 2
MATRIOSKA
di e con Cinzia Cordella
con la partecipazione di Gabriele Guerra
proiezioni video di Paolo Ricci
“L’osservatore modifica la realtà osservata. Come dentro così fuori..” In Matrioska, l’attrice in scena, muovendosi tra teatro e performance, attraversa l’esperienza della crisi per dare senso all’esistenza. Laica insegue il Divino, a volte lo sfiora, ma poi gli sfugge, troppo presto, a causa della coltre fangosa di pensieri che la investe.
Esplora le possibilità della mente, le diverse eventuali espressioni dell’anima e l’esperienza terrena come temporanea esperienza della materia, partendo dall’assunto che la materia non è la nostra vera casa.
La protagonista è devota alla bellezza del mondo e nutre quest’amore con una tale esuberanza che, non contenta di ammirarla, cerca di incarnarla in nuove forme.
La creazione della bellezza è l’arte.
Matrioska percorre sentieri gnostici, filosofici e letterari alla ricerca di varchi che conducano al senso, che riscattino dall’apparente predominio del male e dell’ingiustizia, che consegnino, insomma, all’umanità un’accezione nuova e “divina” del proprio stare al mondo.
♥ Si ringraziano Wena e Antonio Barberio, rispettivamente per la voce e il contrabbasso.
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Valigia 3
IL VALZER DEGLI ADDII
scritto e diretto da Luciano Melchionna
con Enzo Colursi, Martina Galletta, Vincenzo Leto, Alessandra Muccioli, Simona Seraponte
Una famiglia.
Una crepa, un lutto.
Uno scorcio sulle incomprensioni, sull’imbarbarimento, su vecchi, stupidi, conflitti taciuti. Relazioni apparenti. Ponti di cristallo, privi di manutenzione, in attesa del crollo.
Cosa stiamo vivendo? Cosa stiamo facendo? Dove andiamo, e con chi?
Un ritorno, inaspettato e ‘sterminatore’, regala un nuovo inizio, restituisce verità alle cose, indica la via, la più semplice, grazie allo sguardo ‘al di là di noi’ di chi ora sente e vede tutto.
Un improvviso ‘incanto’, dunque, per abbandonare, abbandonarsi, e salutare, per sempre, la parte peggiore di noi.
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Finale
CONCERTO INCANTATO
con
Doctor Nautilus
Luk
Milla
Dario di Pietro
Wena
Note di presentazione
“… perché miseri sono gli uomini, e non è dato loro di vedere il futuro, ma solo di vivere immersi nella nebbia del presente.”
Omero, Iliade
Dicono che il teatro sia lo specchio della vita. Per me è proprio ‘la’ ragione di vita, grazie al fuoco sacro che alimenta l’urgenza di dire, scrivere, cantare o disegnare nell’aria, danzando tra le parole e le lacrime, la gioia che ci regala questa vita strana, inspiegabile. Il teatro apre la mente e il cuore. E tutto prende ancor più senso quando incontro qualcuno che ha quella stessa passione e restituisce o dona un motivo in più a questo mestiere che si fa senza mangiare o respirare, quando serve, ma senza mai smettere di crederci.
“Un paese che non aiuta o stimola il suo teatro, o è morto o è moribondo” dice Federico Garcia Lorca e, umilmente, lo ribadisco anch’io, da sedici anni ormai, nello spettacolo Dignità Autonome di Prostituzione. Da tanto tempo invento isole che non ci sono nella speranza di incontrare un luogo dove, come in teatro – citando Eduardo Scarpetta – possa accadere il miracolo.
Il paese incantato è il luogo dove il cuore atterra senza rischi o cattivi imprevisti. È una terra fertile dove seminare la speranza e alleggerire il peso e l’ansia di un futuro tanto incerto. Una valle d’armonia dove i valori sopravvivono alle intemperie dei ‘tempi moderni’, nell’humus delle tradizioni che nutrono, con la loro linfa, e tengono in vita l’umanità. Da qui, non emigrano questi sacrosanti valori ma anzi si rigenerano nel costante confronto con la realtà e con la sua altrettanto sacrosanta e continua evoluzione, moderandola, ri-conoscendola.
Il paese incantato è un piccolo quartiere sempre in festa, anche quando non si vede ad occhio nudo. È un borgo che vive nella trasparenza del sorriso e della condivisione, in questi tempi così torbidi e indifferenti. È lo spazio in cui il passato appare come un amorevole monito e il presente scorre accanto ad un tempo immutabile, sempre vivo e pulsante ma solo per chi sa riconoscerlo… “Siamo, qua, come agli orli della vita. Gli orli, a un comando, si distaccano; entra l’invisibile: vaporano i fantasmi. È cosa naturale. Ciò che di solito accade nel sogno. Io lo faccio avvenire nella veglia. Ecco tutto. I sogni, la musica, la preghiera, l’amore… tutto l’infinito ch’è negli uomini, lei lo troverà dentro e intorno a quest’isola che non c’è. Non bisogna più ragionare. Qua si vive di questo. Privi di tutto, ma con tutto il tempo per noi. Le cose che ci stanno attorno parlano, ci nascono dentro e sono per noi stessi uno stupore.”
Il festival che ho immaginato nasce proprio da questo afflato, è frutto del ‘crash’ con una bellissima e umanissima realtà, quella di Airolandia, così pregna di entusiasmo e di gioiosa necessità di Bellezza.
Un breve ma intenso percorso teatrale che si estende tra i vicoli e i portoni di un triangolo magico e pulsante, all’interno di Airola. Tre cortili, tre mondi sommersi che vengono a galla, obbedendo ad un accordo tacito, o che appaiono all’improvviso come un inciampo accidentale nel mondo ‘al di là di noi’. Tre percorsi da seguire in religioso silenzio. Tre occhi giganteschi che si spalancano come per incanto, all’arrivo degli spettatori, e regalano tutte le suggestioni possibili, tra parole e musiche attuali eppure antiche come solo il futuro può essere. Una passeggiata in punta di piedi tra anime speciali che trascinano le loro valigie/esistenze piene di storie e di emozioni da respirare a pieni polmoni.
I personaggi che incontreremo, infatti, tornano a casa, dopo aver rischiato di smarrirsi, e si aggirano per il borgo trascinando le valigie consumate, legate con lo spago, dei contadini, delle origini, della tradizione. In testa hanno il gomitolo delle idee, della creatività, ma indossano ancora i grembiuli da operai di una ‘fabbrica’ che ha tentato, fallendo, di spersonalizzarli e omologarli.
Un piccolo festival che viene dal grande mondo antico e si lancia nel futuro con in mano un bagaglio di cui andare fieri, sempre e per sempre.
Luciano Melchionna
Date e orario
22 e 23 settembre 2023
ore 20.30
Luogo
Piazza San Carlo, Airola (BN)
Come arrivare
Biglietto
posto unico 10€
Acquista online
Link ad Azzurro Service
Infoline
Airolandia 3773496370
Vesuvioteatro 3384065894
Dove acquistare
– on-line sul sito www.vesuvioteatro.org
– attraverso l’App Vesuvioteatro
– nei punti vendita autorizzati Azzurro Service consultabili attraverso il sito www.azzurroservice.net
– presso il botteghino del luogo di spettacolo a partire da un’ora prima dell’inizio, previa disponibilità
Durata
La durata complessiva dell’evento è di circa 4 ore. In caso di pioggia gli spettacoli potranno essere rinviati.
Il paese incantato si replica il 22 e il 23 settembre e prevede tre diverse performance teatrali della durata di circa 30 minuti ciascuna e un concerto finale. Il biglietto dà diritto ad assistere a tutti gli spettacoli della serata.