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venerdì 6, sabato 7, domenica 8 settembre
Dignità Autonome di Prostituzione – summer edition
uno spettacolo di Luciano Melchionna
dal format di Betta Cianchini e Luciano Melchionna
regia Luciano Melchionna
costumi Milla
disegno luci Gianni Caccia
assistente alla regia Sara Esposito
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
in collaborazione con Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
Al Festival Scenari Casamarciano, il Festival Nazionale del Teatro diretto da Giulio Baffi, torna a grande richiesta, per il secondo anno consecutivo, Dignità Autonome di Prostituzione di Luciano Melchionna, uno degli spettacoli di maggior successo degli ultimi anni, in una “Summer Edition” ricca di sorprese.
Un grande ritorno per Luciano Melchionna e il suo straordinario gruppo di attori, cantanti, musicisti, fantasisti che, come fu per alcune storiche e bellissime realizzazioni iniziali di DadP, costruiranno per il Festival e per quanti si recheranno a Casamarciano i loro nuovi percorsi di teatro installandosi questa volta in un luogo di antica bellezza e grande suggestione. La folle giostra guidata da ‘Papi’ Luciano Melchionna, prodotta da Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro, che ha scardinato le convenzioni classiche del teatro, ad oggi vanta ben 44 edizioni, oltre 400 repliche e più di 500.000 spettatori che, in numerose città italiane e non solo, replica dopo replica, hanno applaudito più di 300 attori/performers.
In questa nuova edizione, Luciano Melchionna trasformerà gli spazi antichi e seducenti del Complesso Badiale di Casamarciano nel bordello più famoso d’Italia, coinvolgendo il pubblico nel suo gioco di illusioni e divertimento come per una grande festa fuori dal comune.
Gli spettatori, avvolti nella luce rossa, entreranno nella “Casa Chiusa dell’Arte” dove gli attori e le attrici – come prostitute – rigorosamente in vestaglia o giacca da camera, adescheranno e si lasceranno abbordare dai clienti/spettatori che – muniti di ‘dollarini’ dovranno contrattare il prezzo delle singole prestazioni con l’intrigante e stravagante Famiglia tenutaria della Casa. Conclusa la trattativa, il ‘cliente’ – solo, in coppia o in gruppo, a seconda delle ‘perversioni’ – si apparterà con la prostituta scelta in un luogo segreto, dove godrà di una o più ‘pillole di Piacere’, monologhi classici e contemporanei scritti perlopiù dall’autore stesso.
Risate, lacrime, teatro, musica, circo, danza, giochi, sguardi, silenzi, urla e applausi per un’esperienza teatrale inusuale che, scardinando le convenzioni classiche del Teatro, vuole emozionare e far riflettere divertendo. Come dice lo stesso ideatore, autore e regista Luciano Melchionna, «DAdP è uno stupore nuovamente sollecitato, tramite un teatro che non è auto-celebrativo, ermetico o fine a se stesso, ma prima di tutto magia e sogno». Un sogno che prende vita negli spazi più imprevedibili del Complesso Badiale Santa Maria del Plesco di Casamarciano, durante tre serate uniche che catapulteranno gli spettatori di Scenari Casamarciano in una dimensione surreale, un percorso itinerante attraverso luoghi ‘segreti’ di incommensurabile bellezza.
lunedì 9 settembre
The Caponi Brothers
in concerto “Swing & Soda”
The Caponi Brothers – dopo diverse tappe del loro tour per promuovere il disco Swing&Soda arrivano al Festival Scenari Casamarciano.
Contaminazioni jazz e swing, riferimenti del calibro di Ella Fitzgerald, Fred Buscaglione e l’intramontabile Renato Carosone creano una musica particolare e inconfondibile: «Per il nome ci siamo ispirati ai film di Totò e Peppino, alla loro interpretazione dei fratelli Caponi. In generale è quella Napoli degli anni ’50 che influenza le nostre sonorità».
I Caponi Brothers nascono nel 2016 da un’idea del M° Giuseppe Di Capua, pianista docente del Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino, da sempre appassionato della musica di Carosone e della coppia Totò e Peppino, (“i fratelli Caponi che siamo noi”), icone della napoletanità scanzonata ed irriverente. L’incontro con Domenico Tammaro, studente del corso di jazz del conservatorio, dalla vocalità particolarmente interessante, ha fatto sì che il repertorio del gruppo si ampliasse a tutto lo swing italiano, in particolare attraverso i capolavori di Fred Buscaglione e Paolo Conte, fino a giungere a Vinicio Capossela e Sergio Cammariere. La formazione si è poi stabilizzata sul quintetto con l’arrivo di due guest quali Gianfranco Campagnoli alla tromba ed al flicorno e Tommaso Scannapieco al contrabbasso (già componenti, tra l’altro degli Italian Jazz Players di Mario Biondi), coadiuvati dal giovane Vincenzo Bernardo alla batteria.
martedì 10 settembre
Sergio Cammariere
in concerto
Proseguono i live di Sergio Cammariere, affiancato dalla sua storica band, un team di grandi musicisti che da sempre sono al suo fianco: Daniele Tittarelli, Luca Bulgarelli, Amedeo Ariano.
Lo spettacolo rispecchia l’animo e l’approccio musicale unico dell’artista, una perfetta combinazione tra intensi momenti di poesia, intrisi di suadenti atmosfere jazz e coinvolgenti ritmi latini che accendono il live con calde atmosfere bossanova.
Oltre ai suoi brani più amati trovano spazio anche le sue ultime creazioni che danno vita al nuovo CD dal titolo “La fine di tutti i guai” uscito a maggio scorso. Cammariere recupera dal baule dei ricordi i suoi successi più acclamati, dipingendoli di nuove sfumature: “Tempo perduto” “Via da questo mare”,“Tutto quello che un uomo”, il brano della prima partecipazione a Sanremo (nel 2003, ottiene il terzo posto in gara, il Premio della Critica e quello come “Migliore Composizione Musicale”), in un perfetto equilibrio armonico che ne sottolinea l’intensità emotiva. Le suggestioni del pianoforte svelano la melodia de “Dalla pace del mare lontano” aprendo la strada ad un ritmo incalzante contaminato di venature latine. E ancora “L’amore non si spiega”, con il suo testo impegnato e sentimentale in cui la musica sconfina nella poesia, mentre chiude il capitolo dei ricordi la vivace e autoironica “Cantautore piccolino”.
Immancabili poi i tributi e gli omaggi ai memorabili cantautori che lo hanno ispirato durante la sua carriera.
mercoledì 11 settembre
Atti unici a colori
di Antonio Petito, Peppino de Filippo, Eduardo De Filippo
con la compagnia Pro Loco Hyria
regia Giovanni Cavaccini
Tre brevi atti unici che ripercorrono la storia del teatro napoletano attraverso tre modi diversi di comicità.
“Nu surde, duie surde… tutte surde!” di Antonio Petito, il padre del teatro dialettale, che ci racconta attraverso intrighi e colpi ad effetti una delle traversie amorose del povero Pulcinella.
“Cupido scherza e spazza” di Peppino de Filippo, farsa umoristica sulle vicissitudini che ruotano attorno ad un povero spazzino dopo che si è reso protagonista di un gesto di grande onestà.
“Sik Sik l’artefice magico“ di Eduardo De Filippo, una commedia divertente ed immediata, dove al povero prestigiatore nulla va per il verso giusto e dove il grande maestro riesce a mescolare illusione, realtà e l’eterna magia del palcoscenico in un teatro nel teatro.
giovedì 12 settembre
Gran Galà Lirico
Le Voci del Teatro
Francesco Malapena, tenore
Eleonora Arpaise, soprano
Enza De Stefano, pianoforte
Musiche di Puccini, Verdi, Donizetti, Cilea, Arditi, Catalani, Bellini, Mancusi
Il concerto Le Voci del Teatro è un evento che vede insieme tre musicisti in carriera : il tenore Francesco Malapena, il soprano Eleonora Arpaise e la pianista Enza De Stefano.
I tre artisti faranno rivivere l’Opera lirica proponendo le arie più famose e toccanti dei melodrammi italiani, così che il chiostro diventi un grande palcoscenico sotto le stelle. Verdi, Bellini, Puccini, Catalani, Giordano ci accompagneranno in una serata che promette non poche emozioni.
venerdì 13 settembre
Il balcone di Eduardo
conversazione di Giulio Baffi
con la partecipazione di Raffaele Ausiello
Nato come incontro per “Lezioni di storia” dell’editore Laterza, riprendo con amore la riflessione sull’Eduardo “civile”, su quanto fu grande e appassionato l’impegno di un drammaturgo, attore e regista che ha contribuito con forza alla nostra storia e alla nostra cultura nazionale. “Il balcone di Eduardo”, metafora che da una celebre commedia, “Questi fantasmi!”, è diventata spazio metafisico, “piazza” adoperata da Eduardo per una conversazione, mai conclusa, con il mondo è occasione di una testimonianza e di una riflessione “diversa” sulla personalità di Eduardo De Filippo.
Con l’aiuto di brevi registrazioni sconosciute alla grande parte degli spettatori, e grazie alla Fondazione De Filippo e al Centro Sperimentale di Cinematografia che li hanno salvati dalla dimenticanza, grazie alla bravura di un attore come Raffaele Ausiello che potrà dirci le parole scritte in anni ormai molto lontani ma non certo cancellate, cercherò di ripercorrere ancora una volta alcune delle tappe in cui Eduardo spese il suo impegno per i giovani e per la crescita di una “società civile”. Senza mai rinunciare però alla sua profonda ironia e al suo sapere di uomo di spettacolo che sa parlare ancora, e con forza, al nostro tempo.
sabato 14 settembre
Non farmi perdere tempo
Tragedia comica per donna destinata alle lacrime
scritto e diretto da Massimo Andrei
con Lunetta Savino
con Eduarda Iscaro
scene Daniele Stella
costumi Annalisa Ciaramella
musiche Claudio Romano
aiuto regia Mario Zinno
produzione Arteteca, Laprimamericana, Mater
in coproduzione con Napoli Teatro Festival Italia
Anni nostri. Tina ha ventisette anni, ma ne dimostra sessanta.
Una donna comune, colpita dal destino, ha individuato il tempo a sua disposizione come risorsa-energia-fortuna-possibilità e se n’è impadronita produttivamente: lo ha conquistato.
Ad un certo punto della sua vita, sollecitata da un evento, decide di affrontare e concludere molte delle faccende ordinarie e straordinarie, delle aspirazioni e passioni che ha sopportato, aspettato o rimandato per molto tempo. Siano esse familiari o d’amore o di lavoro o di divertimento, vanno affrontate adesso. Il tempo stringe. Naturalmente non tutto si può fare, ma vale sempre la pena cercarne o perlomeno conquistarsene “la possibilità”.
domenica 15 settembre
Preghiera in mare
suite di musiche e teatro
con Stefania Rocca
Raffaele Casarano sassofono
Mirko Signorile pianoforte
“Apparteniamo al vasto meridione del mondo, eravamo fatti per incontrarci in qualche piazza affollata e forse ci eravamo già sfiorati in qualche baraonda. Su tuo invito sono salito sulle tavole rialzate di un palco, chiamando con noi il nostro cavaliere preferito, il sobbalzato, lo scaraventato, il disarcionato Chisciotte. Abbiamo amato i pellegrini per vocazione e quelli per forza maggiore. Li abbiamo accolti nei canti e nelle stanze, inaugurando per tempo un principio di coro. Noi li guardiamo da questa parte del mare, sapendo di stare dalla stessa parte di tempo, di campo, di mare”. (Erri De Luca, dalla prefazione a “Da questa parte del mare” di Gian Maria Testa).
Contaminazione, condivisione, accoglienza, abbraccio. La cultura a fare da ponte, a sorreggere idee e visioni, magari diverse, magari lontane, raccolte da un filo rosso che riunisce parola, musica, letteratura, cinema e restituisce passione, vita. Uno spettacolo essenziale: un palcoscenico spoglio, una sedia, un leggio, microfoni, pianoforte, sassofoni e alcune proiezioni alle spalle. Non è teatro, ma è anche teatro, non è un concerto, ma è anche un concerto, un luogo dove vengono fuori voci, musica e parole, senza sovrapposizioni ma in completa compenetrazione.
I testi attorno ai quali lo spettacolo evolve sono diversi (compreso quello di Testa, edito da Einaudi) e tutti riguardanti il tema dei migranti e della libertà dell’uomo, con un particolare sguardo alla situazione femminile.
“Quando a scuola mi raccontavano le trame dei romanzi, rigorosamente piombavo in un sonno profondo dopo non più di cinque minuti. Qui non è così, qui c’è musica, letteratura, canzoni, immagini, senza tutta la muffa scolastica o intellettuale che si porta addosso.” (Stefania Rocca)
Preghiera di mare è un racconto delicato ed emozionale che non si limita soltanto a trasmettere e a mettere in scena passaggi e scritti più o meno noti, quanto a stimolare la conoscenza e la curiosità del pubblico, cantando, suonando e, attraverso la musica, cambiando il ritmo delle parole.
È uno spettacolo basato sulla memoria del cuore e sullo stupore dei tre protagonisti che sul palco, ogni volta, sapranno renderlo con magia, ricreando l’emozione e la meraviglia legate a queste schegge di cultura.
da lunedì 9 a domenica 15 settembre | MOSTRA
Fotogrammi di storia della città
di Giulio Baffi
a cura dell’associazione Pro Loco Hyria
Una comunità e la sua storia, con la memoria che vive nei ricordi che ognuno conserva da qualche parte. A volte i ricordi scompaiono con il tempo, a volte si confondono e sfumano i loro contorni. Per molti ritrovare i momenti della propria vita e metterli insieme con quelli di altri può essere quasi un “gioco”. Divertente o emozionante, magari venato di malinconia, molto spesso legato a un momento di felicità.
In tempi di “selfie”, di rapidi messaggi mandati in giro via Facebook, Twitter, Telegram, WhatsApp, qualcuno invece ha rovistato nei cassetti e negli album per trovare una vecchia foto che ci offre momenti lontani.
Così un piccolo numero di fotografie diventa la nostra proposta per ricostruire la memoria legata allo spazio dell’antico “castello”, luogo di gite e di feste. La mostra vuole iniziare un percorso che potrà proseguire nel tempo per legare il passato dell’antica dimora ai progetti a venire.